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Leadership

Nuove forme di coraggio per nuove frontiere di leadership

Nuove forme di coraggio per nuove frontiere di leadership
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Qual è l’essenza della leadership? La leadership riguarda la capacità di cambiare le cose e il corso degli eventi. Agire per il cambiamento richiede coraggio

Ma di che tipo di coraggio stiamo parlando? Quale coraggio ci richiede il tempo di incertezza e disorientamento che stiamo vivendo?

Assumere la prospettiva della complessità implica lasciare andare una unica ed idealizzata idea di coraggio, che assume spesso le sembianze di un atto eroico associato all’idea di battaglia, di forza, di successo.

Nel tempo di profonda crisi che stiamo vivendo il concetto di coraggio sempre più si lega a quello di umiltà e di disponibilità nel mostrarsi vulnerabili. 

In questo articolo mostreremo: 

  • Qual è secondo noi l’essenza di nuove forme di coraggio rispetto alla capacità di leadership
  • Alla luce della nuova prospettiva come favorire un contesto in grado di promuovere atti di leadership diffusi definibili come coraggiosi 
  • In che modo i nostri programmi promuovono comportamenti e azioni di leadership coraggiose

Il coraggio di sfidare lo status quo 

Il coraggio non è un concetto di facile definizione. Esso differisce per ogni persona, varia a seconda del contesto, della cultura e del momento storico. 

Nel nostro mondo occidentale - di corsa, sotto pressione e costantemente proiettato verso ambizioni di performance sempre più elevate – ci sentiamo spesso impotentibloccati dalle aspettative nostre e degli altri, intimiditi da come le nostre azioni potrebbero essere interpretate dagli altri.

In questo scenario, la possibilità di sfidare con coraggio lo status quo dipende dalla nostra capacità di: 

  1. Farci ispirare da un purpose potente
  2. Riconoscere il bisogno di qualcosa di diverso e di un cambio di prospettiva
  3. Prendere ferma intenzione di dare una risposta al bisogno a beneficio di un cambiamento
  4. Entrare in contatto con l’energia che origina dalle nostre emozioni
  5. Dis-attivare la voce interiore, che tenta di dissuadere dall’azione

Per noi la capacità di agire con coraggio non è il risultato di un tratto di personalità; se così fosse sarebbe appannaggio di pochi e poco potremmo fare per svilupparlo. 

Il coraggio è il risultato di un processo consapevole e intenzionale finalizzato ad una azione capace di cambiare il corso degli eventi.

Esattamente come per la leadership il coraggio non è legato a tratti di personalità particolari né a doti innate. Ciò non significa che chi ha predisposizioni caratteriali non possa essere facilitato, con tutti i rischi che ne derivano. Significa che la capacità di esprimere azioni di leadership improntate al coraggio è frutto di un processo che può essere appreso.

E’ interessante chiedersi quali siano i pre-requisiti contestuali che possano incoraggiare tali forme di azioni.

Vulnerabilità: la nuova frontiera del coraggio

I tempi incerti e complessi che stiamo vivendo chiamano i leader ad una forma meno ovvia di coraggio che consiste nel riconoscere di non sapere, di essere confusi, talvolta di avere paura. Ciò significa, anche, spronare le persone ad assumere maggiormente, una posizione di curiositàapertura all’altro e alla diversità e fiducia reciproca. 

Nel mondo VUCA la sfida più grande è guidare le persone quando non si hanno le risposte.

Ciò è coraggioso su diversi livelli

  • consente di sfidare gli stereotipi associati alla figura del buon leader;
  • porta i leader a gestire importanti livelli di ambiguità per lunghi periodi di tempo;
  • sviluppa l'apprendimento di nuove competenze, tra cui facilitare il dialogo, affrontare e mostrare il proprio essere vulnerabili, sospendere la necessità di avere tutto sotto controllo, entrare in una relazione di ascolto empatico.

Contesti che abilitano azioni coraggiose

La pratica quotidiana al fianco di grandi organizzazioni in trasformazione ci offre un osservatorio privilegiato dal quale notiamo una correlazione evidente tra azione coraggiosa e alcuni elementi chiave di natura “soft” spesso legati a dimensioni di cultura organizzativa e di fatto interconnessi:

  • Sicurezza psicologica: è un costrutto legato a quanto una persona percepisce pericoloso o vantaggioso agire assumendosi rischi in un determinato contesto di business. Costruire contesti sicuri significa attivare reti di supporto tra peer a vario livello, promuovere la chiarezza informativa così come rispetto al sistema delle responsabilità, generare un clima positivo e soddisfazione rispetto al lavoro. Una ricerca Google ha mostrato come elevati livelli di sicurezza siano anche alla base di una maggiore assunzione di rischio nell’ambito dei un team ad alte prestazioni.
  • Resilienza organizzativa: con il termine resilienza, tanto in voga nell’era dell’incertezza, si intende la “capacità di tenuta” di individui, team e sistemi organizzativi di fronte ad eventi avversi che non possono essere evitati. In altri termini è la capacità di continuare ad apprendere anche dagli insuccessi che, fisiologicamente, possono essere il risultato di azioni coraggiose. 
  • Cultura dell’errore: questo terzo elemento è un po' la sintesi dei precedenti. Vi è cultura dell’errore quando esistono pratiche e processi in cui l’errore stesso, al di là degli statetement mostrati sulla carta dei valori, viene accolto e gestito come occasione di apprendimento. In “Change in change”, una recente ricerca sui fattori che facilitano processi di cambiamento organizzativo, abbiamo evidenziato ed analizzato la relazione tra paura, cultura dell’errore e velocità della trasformazione organizzativa.

Come promuoviamo una leadership orientata al coraggio 

Il nostro approccio esperienziale ha al cuore la bellezza e il potere trasformativo dell’avventura. All’aperto, in un ufficio, davanti ad uno schermo per noi non fa differenza.

Attraverso il nostro modo di intendere e lavorare in esperienziale spingiamo all’azione e orientiamo al coraggio poiché:

  • Offriamo spazi e sfide di sperimentazione in un contesto protetto;
  • Espandiamo la consapevolezza individuale e del team rispetto a tutto ciò che può frenare l’assunzione di rischio: bias limitanti, dialoghi interni bloccanti, assumption non verificate, credenze ed emozioni disfunzionali;
  • Sfidiamo ad andare oltre gli alibi assumendo la piena responsabilità dei risultati, o non risultati, delle proprie azioni;
  • Aiutiamo a prendere ferme intenzioni verso nuove modalità di intervento e azione improntate al coraggio;
  • Mobilitiamo reti di supporto nei team e tra team a supporto del cambiamento.
E quindi

E’ tempo di coraggio e forse di un coraggio nuovo, più articolato e più consapevole.

Il coraggio emerge in molte forme e colori

Non è qualcosa che semplicemente possediamo o non possediamo. Il coraggio “ci viene a trovare” quando rintracciamo chiaramente un’opportunità per cambiare le cose e diventa un'abitudine quando cogliamo tali opportunità con la determinazione di fare la differenza attraverso la nostra azione. 

La possibilità di avere coraggio comincia quando notiamo di aver paura e trasformiamo la nostra paura in un alleato per la trasformazione, nostra e del mondo.